Sono d'accordissimo. Come al solito, mettere in discussione sè stessi è molto più difficile che mettere in discussione gli altri.
Peccato peroʻ che questa sia l'unica vera level del cambiamento e del miglioramento. Altrimenti tutto si riduce nel puntare il dito contro gli altri senza mai chiedersi come noi contribuiamo, in prima persona, al mondo in cui viviamo. Il che equivale a sentirsi virtuosi a vuoto (se non a sproposito). E a lasciare che tutto resti com'è.
Grazie grazie grazie per riportare sempre complessità al centro del dibattito e offrire una visione del nostro tempo lontana da facili e pericolose polarizzazioni. Questo lavoro è preziosissimo!
Secondo me, l'aspetto interessante dell'uso del privilegio come posa o status, più che come lente, sta anche dalla parte di chi il privilegio cerca di mostrarlo e combatterlo. Tante volte mi sono sentito zittire dall'interlocutrice di turno, in quanto portatore sano di privilegio. Dall'altro lato anche noi uomini che stiamo cercando di capire e agire per cambiare le cose dobbiamo farlo, facendo una semi citazione di Kelly Temple, rendendo femministi i nostri spazi e non occupando gli spazi femministi che già esistono. Quando impareremo tutti ad abbassare l'ascia e guardare chi è il vero nemico della storia faremo dei grandi passi avanti. Sempre secondo me
Mi sento fortunato nel far parte di questa newsletter
Che bello Massimo, grazie!
Sono d'accordissimo. Come al solito, mettere in discussione sè stessi è molto più difficile che mettere in discussione gli altri.
Peccato peroʻ che questa sia l'unica vera level del cambiamento e del miglioramento. Altrimenti tutto si riduce nel puntare il dito contro gli altri senza mai chiedersi come noi contribuiamo, in prima persona, al mondo in cui viviamo. Il che equivale a sentirsi virtuosi a vuoto (se non a sproposito). E a lasciare che tutto resti com'è.
Eh già!
Grazie grazie grazie per riportare sempre complessità al centro del dibattito e offrire una visione del nostro tempo lontana da facili e pericolose polarizzazioni. Questo lavoro è preziosissimo!
Grazie Diego!
Secondo me, l'aspetto interessante dell'uso del privilegio come posa o status, più che come lente, sta anche dalla parte di chi il privilegio cerca di mostrarlo e combatterlo. Tante volte mi sono sentito zittire dall'interlocutrice di turno, in quanto portatore sano di privilegio. Dall'altro lato anche noi uomini che stiamo cercando di capire e agire per cambiare le cose dobbiamo farlo, facendo una semi citazione di Kelly Temple, rendendo femministi i nostri spazi e non occupando gli spazi femministi che già esistono. Quando impareremo tutti ad abbassare l'ascia e guardare chi è il vero nemico della storia faremo dei grandi passi avanti. Sempre secondo me