Che cos'è Maschi del Futuro?
Un tempo si diceva "Auguri e figli maschi!". Oggi potremmo dire: "Figli maschi? Auguri!". Crescere un maschio, infatti, non è mai stato così difficile. Ma questa newsletter è qui per aiutarvi.
Negli ultimi anni, abbiamo riflettuto moltissimo sulle bambine e sulle ragazze.
Insieme, abbiamo chiesto che cambiassero i giocattoli, i vestiti, i libri, i cartoni pensati per le femmine, e perfino Barbie ha dovuto accogliere il nostro desiderio di protesta, di liberazione e di emancipazione, ed è diventata astronauta, ingegnera, sviluppatrice informatica, meccanica. È cambiata fino a diventare un’icona femminista grazie al fortunatissimo film di Greta Gerwig.
Con “Storie della Buonanotte per Bambine Ribelli” ho dato il mio contributo a questa importante rivoluzione culturale scrivendo fiabe che offrissero la possibilità di trarre ispirazione non dalle principesse inermi, ma da donne vere che hanno fatto la Storia.
Per quanto ci sia ancora molto lavoro da fare, non possiamo negare che oggi chiunque stia educando delle bambine può contare su una quantità di risorse che non ha precedenti nella Storia.
E per chi sta educando dei maschi? Che cosa c’è?
Poco. Davvero poco.
I genitori di figli maschi, ma anche educatrici ed educatori si sentono davanti a un bivio: come lo cresciamo questo bambino?
Le scelte sembrano essere due.
Da una parte ci sono i conservatori che sostengono che “i maschi sono così” e che non bisogna cambiare proprio nulla. La violenza e la sopraffazione fanno parte della natura umana, e in particolare di quella maschile, quindi è inutile o perfino controproducente cercare di cambiare.
Dall’altra c’è un fronte progressista che a volte sembra chiederci di insegnare ai nostri figli maschi che le violenze di altri uomini sono anche una loro responsabilità.
Ma, a quanti anni possiamo iniziare a considerare nostro figlio complice delle violenze compiute da altri uomini che magari non incontrerà mai e con le quali magari condivide soltanto il genere assegnato alla nascita? È giusto farlo crescere con l’idea che essere maschio sia una specie di peccato originale che deve cercare di espiare ad ogni piè sospinto?
Le famiglie cercano di navigare a vista, ma sentono il peso di essere costantemente messe davanti a una scelta impossibile.
Maschi del Futuro è il tentativo di trovare una terza via.
Con questo progetto, voglio offrire a chi sta educando dei maschi uno spazio in cui poter onorare il maschile in modo sano.
Voglio creare insieme a voi uno spazio in cui i maschi possano crescere integri, liberi dalla giungla di condizionamenti e limiti che l’interpretazione più “tradizionale” della maschilità impone.
Perché non sono solo le donne ad aver bisogno di emanciparsi.
Gli uomini di oggi sono chiamati a rompere i vincoli del patriarcato.
Perché per troppo a lungo il patriarcato ha ingabbiato gli uomini restringendo in modo drammatico la loro libertà espressiva.
Perché il patriarcato estrae dagli uomini lavoro e produttività a qualunque costo.
Perché per troppo a lungo abbiamo chiesto ai maschi di essere i principi azzurri che devono tutelare l’integrità del regno, anche se per farlo mettono a repentaglio la propria.
Perché molti pezzi della nostra cultura insegnano ai bambini che per diventare uomini devono separarsi dalle proprie emozioni, o fingere di non averne.
Perché, così come abbiamo creato per le bambine una cultura della subalternità, abbiamo creato per i maschi una cultura dell’apatia.
Gli abbiamo insegnato, e senza accorgercene gli insegniamo ancora, che è solo la parte massimente performante del sé che può essere mostrata agli altri, e accolta. Che tutto il resto va tenuto nascosto, quando è possibile ignorato.
Questo tipo di educazione crea le premesse non solo per una cultura della prevaricazione, ma anche per una pericolosa mancanza di strumenti che rende gli uomini meno resilienti e meno capaci di resistere a comportamenti distruttivi nei confronti degli altri, e di se stessi.
E allora.
Può essere utile riflettere insieme sul modo in cui abbiamo educato i maschi finora?
Può essere importante avere più consapevolezza di quelle scelte ‘automatiche’, che perpetrano una concezione della mascolinità incredibilmente soffocante e patriarcale?
Io credo di sì, e in Maschi del Futuro cerco di condividere con voi il risultato di circa due anni di studio, per offrire qualche risposta e aprire qualche nuova domanda.
La newsletter esce ogni giovedì alle 12. E se non avete voglia di leggere, la trovate anche in versione podcast, sia qui che su Spotify.
Alcune delle domande alle quali abbiamo tentato di rispondere finora sono:
Ti è mai capitato di descrivere - o di sentir descrivere - un bambino piccolo come uno sciupafemmine, o un futuro latin lover?
In che modo le madri tramandano ai propri figli valori patriarcali?
Perché è così diffusa la frase “guarda che lo dico a papà” oppure “non diciamolo a papà”?
In che modo ci è stata presentata la maschilità nelle fiabe tradizionali, e perché questo modello va radicalmente cambiato?
Cosa fare se tuo figlio ha la sindrome da spogliatoio (ovvero ha paura di non avere dimensioni adeguate)?
Se anche tu ti poni queste domande, o se non te le sei mai poste, ma ora che ci pensi ti interesserebbe saperne di più… iscriviti alla newsletter. Riceverai gratuitamente ogni giovedì alle 12 un nuovo episodio. E se sottoscrivi un abbonamento a pagamento, avrai accesso alla chat per confrontarti con gli altri genitori di questa community, alle storie premium (fiabe originali che ribaltano gli stereotipi sui maschi con cui siamo cresciuti), e anche all’intero archivio di Maschi del Futuro.
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