Io ringrazio di avere due figli maschi e quindi poter applicare uno sguardo che non vede le differenze tra loro sulla base del genere ma delle inclinazioni personali (altrimenti cadrei in tutti i bias, come è normale): a uno piacciono macchinine, dinosauri, motori, camion, figurine di calcio, ma ci gioca "classificandoli", mettendo in ordine, trovando pattern. All'altro piacciono giochi "di ruolo", e di imitazione dei grandi, quindi fa "la maestra", "il papà", "il cuoco", "il parrucchiere", e ha una propensione per la cura e l'attenzione agli altri. Adora travestirsi e usare i miei trucchi. L'altro odia avere maschere e cose in faccia. Se fossero stati maschio e femmina quanti stereotipi avrei associato a queste differenze? Tantissimi, credo. Ci penso spesso!
Questo post mi vede molto d'accordo, anzi penso che tocchi il nocciolo della questione delle differenze di genere indotte. Se anche genitori consapevoli possono avere aspettative sbagliate, magari inconsapevolmente, figuriamoci tutti gli altri. Io ho 2 figli maschi e 3 nipoti maschi e di fronte a certi comportamenti, diciamo, un po' ruvidi, sento sempre il solito commento: "è normale, sono maschi!"
"I genitori determinati a crescere i propri figli “senza stereotipi” (spoiler: è impossibile) si aspettano che i propri figli, fin da piccolissimi, siano una specie di certificato vivente del proprio impegno per la causa, della propria competenza, della propria ampiezza di vedute. E si scoraggiano, dunque, quando non vedono i propri sforzi produrre risultati immediati." Questa frase qua, confessa, l'hai scritta per me! 😄 Scherzi a parte, è verissimo, a volte prende un po' lo scoraggiamento. Ma come dici tu, si tratta di un processo lunghissimo di cui forse vedremo i frutti quando da grandi NON correranno dietro ad Andrew Tate. Fingers crossed!
Io ringrazio di avere due figli maschi e quindi poter applicare uno sguardo che non vede le differenze tra loro sulla base del genere ma delle inclinazioni personali (altrimenti cadrei in tutti i bias, come è normale): a uno piacciono macchinine, dinosauri, motori, camion, figurine di calcio, ma ci gioca "classificandoli", mettendo in ordine, trovando pattern. All'altro piacciono giochi "di ruolo", e di imitazione dei grandi, quindi fa "la maestra", "il papà", "il cuoco", "il parrucchiere", e ha una propensione per la cura e l'attenzione agli altri. Adora travestirsi e usare i miei trucchi. L'altro odia avere maschere e cose in faccia. Se fossero stati maschio e femmina quanti stereotipi avrei associato a queste differenze? Tantissimi, credo. Ci penso spesso!
Interessantissimo! Grazie Donata!
Questo post mi vede molto d'accordo, anzi penso che tocchi il nocciolo della questione delle differenze di genere indotte. Se anche genitori consapevoli possono avere aspettative sbagliate, magari inconsapevolmente, figuriamoci tutti gli altri. Io ho 2 figli maschi e 3 nipoti maschi e di fronte a certi comportamenti, diciamo, un po' ruvidi, sento sempre il solito commento: "è normale, sono maschi!"
"I genitori determinati a crescere i propri figli “senza stereotipi” (spoiler: è impossibile) si aspettano che i propri figli, fin da piccolissimi, siano una specie di certificato vivente del proprio impegno per la causa, della propria competenza, della propria ampiezza di vedute. E si scoraggiano, dunque, quando non vedono i propri sforzi produrre risultati immediati." Questa frase qua, confessa, l'hai scritta per me! 😄 Scherzi a parte, è verissimo, a volte prende un po' lo scoraggiamento. Ma come dici tu, si tratta di un processo lunghissimo di cui forse vedremo i frutti quando da grandi NON correranno dietro ad Andrew Tate. Fingers crossed!
Buone feste a te e ai tuoi cari, Francesca e grazie di questo anno bellissimo 💖💖💖
Grazie Stefano, ti abbraccio ❤️
Grazie. Hai dato benissimo voce alle mie preoccupazioni.
Sono contenta Serena, un abbraccio e auguri ❤️