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Avatar di Giuseppe A. D'Angelo

Posso solo dirmi fortunato che sia mio padre che mia madre non mi abbiano mai imposto né di fare sport "maschili" (ma solo sport, per la salute) né abbiano etichettato i miei giochi: sono cresciuto giocando con le bambole come con le macchinine, e dentro di me convivono tranquillamente i cosiddetti lati maschile e femminile (per quanto io aborri le etichette e secondo me non ha nemmeno senso parlare di quali siano gli attributi dell'uno o dell'altro genere). Così come ho avuto la fortuna a tutte le età di avere amici maschi "carnali" che non hanno mai avuto problemi nel manifestare fisicamente il loro affetto (e sono anche contento di dire che non sia una caratteristica solo meridionale, come spesso si millanta).

Eppure, riflettendo sul mio passato, la mia adolescenza ma anche il mio presente, continuo a vedere tutte le pressioni che mi ruotano intorno sulla conformazione ai ruoli di genere e alle performance sessuali o relazionali. Recentemente ho assistito allo spiacevole spettacolo di vedere una ragazza rimproverare - letteralmente, giudicandolo - un amico perché all'età di 30 anni aveva avuto "solo" dieci rapporti sessuali... chissà cosa avrebbe detto di me che la verginità l'ho persa a 26 anni. Me ne sarei fregato bellamente del suo giudizio, ma io ho avuto la fortuna di crescere e accettarmi nonostante tutti gli stereotipi. È stato comunque un percorso non facile e dieci anni fa nemmeno se ne parlava di queste cose. Oggi spero che questa newsletter e altri lavori come il tuo arrivino sempre a più genitori per aiutarli nel percorso di educazione, e a ragazzi vulnerabili per imparare ad amarsi a discapito di tutto, e in generale alle persone per aiutarci a superare queste incomprensibili barriere culturali.

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Avatar di Lorenzo
6dModificato

Sono assolutamente dell'idea che l'omotransfobia danneggi anche gli etero.

Il fatto è che, quando come societá abbiamo deciso che non vogliamo che, di fronte alla legge, vengano fatte distinzioni di sesso, condizioni personali o sociali, per qualche motivo non abbiamo deciso di fare quel passettino in più, e concludere che, visto che sarebbe vietato collegare degli effetti di legge al sesso, la legge non debba occuparsene. Soprattutto in considerazione che il secondo passaggio dell'Art. 3 della nostra Costituzione sancisce che la Repubblica ha il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine sociale che limitano di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini.

E invece no.

Per qualche incomprensibile la razza, la religione o l'orientamento politico non sono riportati sulla nostra Carta d'Identitá, ma il sesso sì. Sulla totalitá dei mezzi di trasporto i bagni sono promisqui, ma nella maggior parte dei bar e delle palestre no. Eccetera eccetera.

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