#59 In tutte le librerie
Viaggio nel self-publishing e nelle ragioni di una scelta poco popolare
La notizia è questa: da 2 giorni, Storie Spaziali per Maschi del Futuro non si trova soltanto su Amazon, ma può essere ordinato *anche in libreria*, dalle scuole e dalle biblioteche. Qui trovate le informazioni su come acquistare un libro se siete una libreria, una scuola o una biblioteca.
Perché non era già in libreria?
Non lo era perché per lanciare il libro ho usato la piattaforma di print-on-demand di Amazon, che si chiama KDP (Kindle Direct Publishing), e quindi per i primi 4 mesi il libro è stato disponibile solo su Amazon. Dall’11 Marzo, grazie alla collaborazione con una azienda italiana che si chiama StreetLib, il libro (nella versione con la copertina morbida) è ordinabile anche in libreria (quello con la copertina rigida continua ad essere disponibile solo su Amazon).
Come mai hai scelto il self-publishing?
L’ho scelto per diverse ragioni, personali e generali. Le elenco qui:
Perché in Italia non sono riuscita a trovare un editore che volesse investire sul progetto. Purtroppo moltissimi editori sono abituati a dare anticipi sui diritti che sono bassissimi (meno di 5.000 euro) o in alcuni casi addirittura nulli. Poiché in questo libro c’erano 2 anni di lavoro mio, e il mio desiderio di pagare in modo dignitoso l’illustratore, l’art director e l’editor che aveva lavorato con me al libro, un anticipo intorno a quella taglia non aveva alcun senso per me e mi avrebbe costretto a pagare poco e male anche chi aveva lavorato al progetto. Inoltre, so per esperienza che se un editore mette sul piatto un anticipo molto basso sta già dichiarando che non lavorerà affatto sulla promozione del libro, che sarebbe ricaduta interamente sulle mie spalle, perché gli editori si impegnano solo nella promozione di quei titoli sui quali hanno fatto un investimento iniziale superiore alla media.
Perché in Italia ogni anno vengono stampati ogni anno circa 800 milioni di libri. Sapete quanti ne vengono venduti? Circa 20 milioni. Il resto vengono distrutti, oppure messi in magazzino. Il fatto che il sistema è strapieno di inefficienze spaventose ricade sull’ambiente e sul pezzo più vulnerabile della filiera di creazione del libro, i creativi. Soprattutto se considerate che questi libri vengono non solo stampati, ma anche trasportati dalla stamperia ai centri di distribuzione e poi in libreria e poi indietro al centro di distribuzione… da un punto di vista ambientale, questo modello non è minimamente sostenibile. Da un punto di vista ecologico, il modello print-on-demand con la spedizione diretta ha una riduzione di emissioni colossale rispetto al metodo tradizionale.
Perché gli editor e gli uffici stampa della maggior parte delle case editrici vengono costretti a lavorare su un numero di titoli insostenibile, e quindi - per ragioni indipendenti dal loro talento e dalla loro volontà - dedicano una attenzione molto limitata alla maggior parte dei libri che pubblicano. E questo libro aveva bisogno di una cura particolare, perché stava tentando di fare una cosa molto difficile che aveva bisogno di un tempo e una dedizione che non sarei riuscita a trovare se non costruendo intorno al libro una squadra “speciale” di persone selezionate apposta per aiutarmi a tirare fuori il meglio.
Perché purtroppo nel modello tradizionale dell’editoria che si muove a velocità forsennate, se un libro non esplode nei primi due mesi, in genere viene abbandonato da un editore (che però ne detiene i diritti). Questo genera il paradosso che l’autore non ha nessun incentivo economico per continuare la promozione del libro (guadagnare un euro a copia, che ti vengono corrisposti un anno dopo non riesce a giustificare di dedicare mesi di lavoro alla promozione) e quindi, con amarezza, siamo spinti a passare al libro successivo guardando alla nostra carriera come a quella di produttori di biglietti della lotteria (speriamo che il nostro prossimo titolo sia il biglietto vincente), invece che come produttori di cultura. Produrre cultura è un processo molto più lento, che secondo me non è compatibile con questa corsa: gli incentivi devono essere allineati in modo per un autore sia sostenibile continuare a promuovere il proprio libro. Con il self-publishing di Amazon, gli autori hanno una % sul prezzo di copertina che viaggia intorno al 30%, mentre nell’editoria tradizionale si sta tra il 5 e il 10%.
Per la certezza dei dati sul venduto. Vi sembrerà incredibile, ma avere certezza sul numero di copie vendute nel mercato tradizionale dei libri è difficilissimo. I distributori (che in Italia operano quasi in regime di monopolio) adottano una serie di tecniche per rendere nebbiosa la situazione. Inoltre, i dati delle vendite non sono esaminati in tempo reale, ma arrivano mesi dopo e questo toglie a chi deve promuovere il libro qualsiasi contezza di quali iniziative di marketing funzionino e quali no. Per un oggetto come il libro che ha dei margini di profitto così bassi, questo è semplicemente un suicidio. Se ho budget piccoli da investire sul marketing di un prodotto che ha una così bassa marginalità, devo essere incredibilmente preciso: devo sapere qual è il ritorno di ogni euro speso, altrimenti rischio di buttare i soldi in iniziative che non spostano le vendite di un millimetro. Invece, il marketing del libro viene fatto con un metodo che potremmo definire “spray and pray” e cioè “faccio un po’ di cose sparse a caso, e spero che funzionino”. Questo atteggiamento non danneggia solo le vendite di un singolo titolo, ma anche l’appeal generale dei libri e della lettura. La lettura si contende l’attenzione delle persone con i social media, la musica, la televisione, i videogames… se non si fa un marketing preciso e adeguato, il pubblico dei lettori è destinato a restringersi, e questo è un grosso pericolo per il futuro del nostro pianeta. Pubblicare con la print-on-demand ti dà contezza delle vendite giorno per giorno, e la possibilità di monitorare quali delle iniziative di promozione funzionano e quali no.
Dove conviene comprare il libro?
Il libro con la copertina rigida si può acquistare solo su Amazon. In generale, dipende dalle vostre priorità: se per voi è più importante che la più grossa fetta possibile del prezzo che pagate vada nelle mani di chi ha creato il libro, Amazon è la scelta migliore in questo caso. Se per voi è più importante stare alla larga da Amazon, e supportare i negozi del vostro quartiere ordinatelo in libreria. Se per voi è importante la questione ambientale, ordinatelo su Amazon oppure su una libreria online perché questo taglia un pezzo delle emissioni legate ai trasporti. Insomma, non c’è una risposta univoca, e ognuno di noi ha una sua personale scala di valori che orienta il suo agire nel mondo.
Conoscere i meccanismi che ci sono dietro una scelta o l’altra, ci dà maggiori informazioni e ci sottrae a quel meccanismo dei giudizi affrettati espressi per partito preso che qui a Maschi del Futuro ci piacciono poco.
New York, New York
Sono in partenza per New York, dove vado per il lancio di Stellar Stories for Boys of the Future che esce il 20 Marzo con la traduzione di Antony Shuugar, il traduttore americano di Gianni Rodari.
Farò due eventi: uno per adulti il 19 Marzo e uno per famiglie con bambini il 22 Marzo.
Il 19 Marzo alle 7pm sarò a Salotto, in conversazione con Emma Kantor, Senior Editor dei Children’s Books a Publishers Weekly e dopo la presentazione ci saranno drinks e chiacchiere. RSVP qui.
Il 22 Marzo alle 15:30 sarò a Le Meraviglie Art per una lettura delle storie con bambini e famiglie.
Sono curiosa di tornare negli Stati Uniti e di andarci a parlare di maschile in un momento storico così particolare in cui gli USA sono l’epicentro della maschilità che stiamo cercando di lasciarci alle spalle. Nel prossimo numero vi farò sapere quali sono le mie impressioni.
Mi raccomando dite alle vostre librerie di quartiere e alle scuole dove vanno i vostri figli, ma anche alle biblioteche che frequentate che adesso finalmente possono ordinare il libro.
A giovedì!
Grazie Francesca, è una riflessione importante. Quella di tracciare in tempo reale l'andamento delle vendite di un libro è una cosa su cui rifletto continuamente da quando ho pubblicato il mio primo libro: sarebbe talmente semplice da fare usando i dati ISBN da trasmettere a chi scrive il libro; e andrebbe a favore della qualità invece che delle quantità (smisurate) di libri prodotti.
È proprio un meccanismo editoriale perverso governato dalle logiche dominanti dei distributori.
Cara Francesca grazie per quanto scrivi. Proprio qualche giorno fa ero nell’unica libreria del mio paese vicino Roma e mentre ero alla cassa con mia figlia Giulia (che hai conosciuto e sai essere una tua fan) entra una signora che chiede Storie spaziali: “non ricordo l’autore” dice la signora e mia figlia prontamente:“Francesca Cavallo”. Il libraio dice di non averlo e io intervengo per dire alla signora che era disponibile solo su amazon (Francesco il libraio storce il naso). Insomma dopo mi sono sentita in imbarazzo con lui ma volevamo aiutare la signora che avrà pensato di essere capitata in realtà nel posto giusto al momento giusto! Detto questo, visto il rapporto che ho con la nostra piccola libreria sono davvero felice di questa altra modalità di acquisto e condivido tutto quello che dici sull’editoria!