#10 Cose che i maschi possono fare per onorare l’8 Marzo
La numero 2 è mettere vostra moglie in condizione di lasciarvi.
La Giornata Internazionale della Donna è un momento in cui siamo collettivamente chiamati a dedicare almeno qualche minuto della nostra giornata per pensare alle diverse e complesse questioni che riguardano l’oppressione femminile nel mondo.
Come ogni anno, è una giornata caratterizzata da polemiche, attacchi, alzate di spalle, momenti di contrizione, e soprattutto una enorme, gigantesca, elefantiaca quantità di retorica su quanto le donne siano importanti e su quanto dovremmo fare di più per supportarle, poverine.
In questo post, non troverete nulla di tutto questo.
Ho idea che gli uomini che leggono questa newsletter abbiano un desiderio forte di andare oltre i luoghi comuni, persone alle quali questo problema sta genuinamente a cuore, e per i quali mostrarsi contriti o annuire all’evento aziendale per poi continuare la propria vita come se nulla fosse… non è abbastanza.
Cosa possono fare gli uomini che vogliono dare un contributo concreto alla parità di genere?
1. Leggete ‘Il Costo della Virilità’ di Ginevra Bersani-Franceschetti e Lucile Peytavin.
Queste due economiste, una italiana, l’altra francese, hanno effettuato uno studio estremamente interessante sul fenomeno dei comportamenti che potremmo definire ‘anti-sociali’. In questo insieme variegato, rientrano fenomeni come la violenza domestica, ma anche molti altri tipi di crimini violenti, o di comportamenti che defraudano la collettività e che vanno dall’evasione fiscale all’associazione a delinquere. I dati presentati in questo studio (e sui quali ritorneremo) sono scioccanti. Bersani-Franceschetti e Peytavin calcolano quale sarebbe il risparmio dello Stato se gli uomini si comportassero come le donne. Ebbene, l’Italia risparmierebbe oltre 90 miliardi di euro all’anno, ovvero il 5% del nostro PIL. Lo studio è molto ben presentato anche perché sta alla larga da superficiali accuse e dalla retorica ‘noi contro voi’ che purtroppo affligge una porzione molto significativa del dibattito sulla parità. Se ancora non vi ho convinti, e volete vedere una chiacchierata tra me e Ginevra Bersani-Franceschetti, la trovate qui.
2. Se siete sposati, mettete vostra moglie in condizione di lasciarvi
Parliamo di soldi. Se la vostra compagna o vostra moglie ha rinunciato alla sua carriera per stare dietro alla famiglia, anche se è stata una decisione presa insieme, anche se ne siete contenti entrambi, è fondamentale che almeno una parte dei vostri risparmi comuni sia accessibile, senza la vostra mediazione - in modo che, se vostra moglie volesse lasciarvi, potrebbe farlo senza dovervi chiedere il permesso. In altre parole, se siete voi a gestire i soldi in casa, dovete fare di tutto per condividere quel potere. Non date nulla per scontato, parlatene, confrontatevi e fate in modo da non esercitare il potere economico in modo esclusivo nella Vostra famiglia anche se la vostra partner vi dice che si fida di voi.
3. Se potete permettervelo, andate in terapia.
Il 40% degli uomini non ha mai parlato con NESSUNO della propria salute mentale. Questo non vuol dire soltanto che gli uomini normalmente non vanno in terapia, significa che quasi un uomo su due non ha contezza del suo stato di salute mentale. [Se siete appena arrivati su questa newsletter, recuperate l’episodio in cui parliamo di come nelle fiabe i personaggi maschili siano privi di una vita interiore]
Moltissimi uomini, dunque, non sono in grado di capire se sono depressi, se hanno un problema d’ansia, se hanno problemi nella gestione della rabbia, se sono in burnout, o se stanno proiettando sul o sulla propria partner dei traumi irrisolti della loro infanzia, che magari gli impediscono di raggiungere una intimità sana con le persone di cui si circondano. Che più uomini vadano in terapia è una necessità impellente. Ovviamente la terapia è costosa, e non tutti possono permettersela. Ci sono però libri che aiutano a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e perfino account Instagram che offrono spunti di riflessione molto interessanti. Come libro vi consiglio Il Metodo di Phil Stutz e Barry Michels. Se non vi piace leggere guardate su Netflix il documentario ‘Stutz’ che illustra il metodo di questo grande terapeuta, attraverso l’interazione con uno dei suoi pazienti, l’attore americano Jonah Hill. Come account Instagram (sono in inglese): School of Life, Cory Muscara. Un altro modo molto democratico e poco costoso di occuparsi della propria salute mentale è meditare, magari con l’aiuto di una app. Bastano 5-10 minuti al giorno… i risultati vi sorprenderanno.
4. Fate molte domande.
Non date per scontato di sapere come stanno i vostri figli, o la vostra compagna, o un vostro amico, o vostro fratello. Chiedete e ascoltate la risposta dandovi come compito quello di non dare consigli (a meno che non vi siano richiesti) e di non offrire soluzioni. Esercitatevi nell’arte dell’ascolto. Chiedetevi se siete in grado di ascoltare qualcuno senza iniziare immediatamente a pensare che cosa risponderete quando quella persona avrà finito di parlare. Nello stesso modo, imparate ad ascoltare voi stessi. Chiedetevi se siete tristi, o se siete felici, o addolorati, o frustrati. E imponetevi di sedere per un po’ in quella tristezza o in quella felicità senza fare nulla semplicemente lasciandovi attraversare dall’emozione del momento.
5. Che peso hanno i ‘punti M’ nelle vostre scelte?
Introduciamo un concetto nuovo: i punti M. Nei men’s studies, si parla di meccanismi di compensazione che i maschi mettono in azione quando temono di non essere percepiti come ‘abbastanza maschi’ dal contesto.
Quando ho incontrato questa teoria, nella mia testa l’ho etichettata: punti M.
Ci sono uomini, per esempio, a cui può capitare di andare con una maglietta rosa in ufficio, e per compensare il fatto che la maglietta non sia sufficientemente mascolina, si rendono conto di tenere la schiena più dritta, o di alzare leggermente la voce, in modo da recuperare punti M davanti agli altri. Guidare una Lamborghini, per esempio, dà una montagna di punti M. In alcuni contesti, può capitare che mostrare in modo esplicito apprezzamento per una donna sia fatto perché aumenta i punti M degli individui che partecipano a quell’esercizio davanti al gruppo.
Se avete visto Suits, sapete che quasi tutto quello che fa Harvey Specter fa vincere punti M: i suoi interessi, la sua segretaria, i palloni da basket in ufficio, i suoi completi che gli stanno scolpiti addosso come armature, il fatto che faccia boxe nel tempo libero, la sua macchina, quello che beve, i dischi che tiene in ufficio, il modo in cui cammina.. Harvey Specter sta ai punti M, come una slot machine sta a un jackpot.
Luis Litt, d’altra parte, con i suoi completi che gli stanno sempre un po’ male, con la sua passione per il balletto, i fanghi, il modo in cui cammina… non fa che perdere punti M in ogni singola occasione. Molte delle azioni meschine che compie sono nel disperato tentativo di guadagnare qualcuno di quei punti M che sembrano arrivare così facilmente ad Harvey.
E voi? Vi è capitato di sentirvi in deficit di punti M? Vi è capitato di scegliere un tipo di lavoro piuttosto che un altro solo perché vi dava punti M? Di fare una scenata quando vi è sembrato che i vostri punti M fossero in qualche modo a repentaglio?
Riflettere su queste dinamiche farà un enorme favore alle donne con cui lavorate, cui state accanto nella vita. Perché spesso in modo inconsapevole, questa disperata ricerca di punti M vi fa diventare parecchio stronzi… e non è giusto che la Donna (la segretaria di Harvey, ma pun intended) della situazione debba passare del tempo ad analizzarvi per farvi capire che cosa davvero volete, di cosa davvero avete paura, che cosa state evitando.
6. Unitevi a un gruppo di autocoscienza maschile.
Seguite Osservatorio Maschile, Mica Macho, Antropoche e Il Cerchio degli Uomini su Instagram. Andate a guardare sul sito di Maschile Plurale che raccoglie moltissimi contenuti e notizie di gruppi e iniziative. Se esiste un gruppo di autocoscienza maschile nella vostra città e dedicate del tempo a questo cambiamento. Lo so che può sembrare strano, innaturale, da sfigati… e chi più ne ha più ne metta. Ma la realtà è che la maggior parte delle scelte che avete fatto nella vostra vita non le avete fatte voi, ma il patriarcato che ha agito dentro di voi. La posta in gioco è dunque guadagnare una libertà più autentica ed essere tra i pionieri nella creazione di una nuova era.
In conclusione
Il lavoro principale che gli uomini sono chiamati a fare è guardarsi dentro e acquisire maggiore consapevolezza delle forze che agiscono dentro e fuori da sé. Conoscere meglio noi stessi, essere consapevoli del modo in cui funzioniamo, ci sottrae agli automatismi, a quelle situazioni in cui crediamo di non avere scelta, e ci consente di vivere una vita che sia più piena di significato, più nostra.
Per cui l’invito che ricevete da questa newsletter, alla vigilia dell’8 Marzo, non è quello di cambiare per le donne. Ma di farlo per amor vostro. Di provare a rivolgere verso voi stessi un amore profondo, radicale, che prescinde dal vostro status, dai punti M, e che è così profondo e radicale da mettere in discussione quei pezzi di mondo che invece vi vogliono asserviti alla logica del capitale, e vi usano come pezzi sostituibili di un ingranaggio folle.
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A giovedì!
Grazie Francesca sei una miniera di spunti interessanti, ad esempio voglio leggere “Il costo della virilità” - bisogna solo trovare il tempo di fare tutto… 😅
Quanto ai punti M… ne perdo manciate al giorno since 1976, e a un certo punto ho cominciato a fottermene allegramente.
taccio del mio personale perché non è cosa da propalare, mi limito a dire che trovo sempre molto stimolante leggerti, e che i punti 2, 3 e 4 potrebbero già bastare a cambiare di molto il mondo (in meglio)